
M. è una ragazza con un visino d’angelo, raffinato, occhi azzurri, labbra sottili, lunghi e biondissimi capelli ondulati. Dolcissima e vivace, ci conquista subito tutti con il suo buonumore e la sua giocosità.
Nostra figlia Bianca trova subito pane per i suoi denti. M. è sorella maggiore di altre due ragazze, di cui una ha dieci anni meno di lei, sarà forse per questo, ma con Bianca ci sa proprio fare! Talmente tanto che a volte è M. a chiedere a Bianca di giocare, anzichè il contrario!
M. sta imparando l’italiano e conosce lo spagnolo, quindi riesce ad afferrare qua e là un pò di frasi di Bianca, che chiacchiera sempre in abbondanza con gli ospiti, che questi la capiscano o meno. Per M. Bianca diventa come un’insegnante di italiano, e approfitta del’occasione per imparare tante nuove parole, leggendole praticamente tutti i libri di fiabe della sua libreria (e non sono pochi, ve lo assicuro!).
M. viene da un paesino della Francia, nella regione dell’Occitania, dove c’è la maggior produzione in assoluto di Foie gras, paté di fegato d’oca. Anche i genitori di M. lo producono, hanno una grande fattoria con vari animali e vari tipi di coltivazioni. Ma M. non ha mai voluto mangiare il foie gras, e nemmeno le sue sorelle. “Forse perché abbiamo visto come si fa a produrlo” dice M. Probabile. E prosegue sorridendo: “Al mio papà gli è andata male con tutte e tre le figlie”.
Ma quella fattoria di famiglia sta per diventare un punto di partenza per i nuovi sogni di questa dolce francesina. Laureata in scienze politiche, ha fatto un master come Manager di eventi, per poi capire che non era interessata a fare nulla di tutto ciò. “I miei studi mi costringerebbero a lavorare in città, e io non ce la faccio, voglio stare in mezzo alla natura!”. Si è appena iscritta a un corso triennale di Erboristeria, e nella fattoria dei suoi genitori già immagina filari di lavanda, salvia e rosmarino, piante da tisana, eventi dedicati alle erbe.
“Quando passerete dalla Francia venite a trovarmi alla fattoria, Bianca si divertirà tantissimo!” ci dice prima di ripartire. E noi non ci lasceremo certo sfuggire l’occasione, fosse anche solo per incontrare di nuovo quel viso gentile e accogliente.
Cosa cambierò nella mia vita ispirandomi a M.
Il paté de foie gras è una cosa che mi inorridisce abbastanza. Al di là del fatto che sono vegetariana, il foie gras viene prodotto facendo letteralmente ingozzare le oche di cibo, più volte al giorno, con un tubo infilato in gola, con l’obiettivo appunto di far diventare il loro fegato grasso, cioè malato, in termini medici “steatosico”. Come medico, so che quando si rileva la steatosi epatica in una persona bisogna far si che corregga decisamente la sua alimentazione. E quindi se già l’idea di mangiare un fegato sano non mi passerebbe assolutamente per la testa, figuriamoci un fegato malato! In più il trattamento riservato a quelle povere oche è stato condannato dall’Unione Europea ed è vietato in molti paesi, Italia compresa. Ma in Francia, la tradizione, la cultura culinaria, ecc., e tutto va avanti come se niente fosse.
Allora ecco, firmo e condivido volentieri questa petizione per boicottare la vendita di foie gras in Italia. Al link c’è anche un video che dà un pò di informazioni. Firmate anche voi?