F. (Argentina): curanderos, festa della Pachamama e tisana di lunga vita

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F. ha un viso molto particolare, lineamenti spigolosi e uno sguardo che sembra studiare tutto attorno a sé con molta attenzione. Mora, snella ma formosa, trasmette col suo aspetto la generosità sudamericana. È insegnante di storia, ma da un anno si è licenziata per girare il Sud America e l’Europa e per fare pratica con le due lingue che sta studiando, il portoghese e l’italiano. F. é cordiale, ma non si lascia mai andare troppo con le emozioni, non fa risate vigorose né parla con particolare enfasi di questioni a cui tiene molto, come i notevoli problemi economici che L’Argentina sta affrontando in questo periodo.

Portiamo F. al mare con noi al Parco della Sterpaia e, mentre con le gambe a mollo guardiamo mia figlia Bianca che saltella qua e là, le chiedo di cosa si occupi sua madre. Mi dice che è un medico endocrinologo e, quando le rispondo che sono un medico anch’io e utilizzo i rimedi omeopatici ed erboristici, aggiunge che anche sua madre utilizza l’omeopatia, che è in generale molto usata in Argentina.

Sono curiosa di sapere se L’Argentina ha conservato anche la sua tradizione erboristica medicinale, ma Florencia mi racconta che purtroppo è andata persa, a parte poche piante che tutti conoscono, come la camomilla e poco altro. L’unico rituale curativo che è ancora in uso, e che lei ama ed esegue scrupolosamente ogni anno, si svolge l’1 agosto, il giorno della Pachamama, in cui si celebra la madre terra e si beve una tisana depurativa che si dice preserverá la salute per tutto l’anno a venire. L’1 agosto infatti segna l’inizio del mese più freddo dell’anno in Argentina, quindi chi supera il mese di agosto in salute, potrà stare tranquillo per tutti i mesi a venire. La tisana si fa con la “Arruda”, che scopro essere semplicemente la Ruta graveolens, una pianta amara comune in Italia che si usa anche per fare la grappa. Durante la festa si fanno rituali di offerta e ringraziamento alla Madre Terra, mettendo cibo, foglie di coca, semi, incenso, fiori e altri prodotti della natura in una buca scavata nella terra. Si ripulisce completamente la casa e si disinfetta a fondo, poi si bruciano erbe purificatrici per eliminare tutto ciò che non serve più. Qui ho trovato un interessante approfondimento sulla festa della Pachamama.

F. mi racconta invece che il Perù è ancora ricchissimo di “curanderos”, guaritori, e la medicina erboristica tradizionale è prevalente rispetto a quella allopatica. Durante il suo viaggio in Perù, proprio i curanderos di Chivay, un paesino vicino Arequipa, l’hanno salvata da forti dolori di pancia e di testa facendole bere due tisane dal sapore disgustoso che però hanno sortito il loro effetto in meno di mezz’ora.

Durante la cena chiediamo a F. altri aneddoti sul Sud America, e lei ci racconta che il Venezuela è nel caos della guerra civile, che in Bolivia più di metà della popolazione parla la lingua indigena e non conosce lo spagnolo. Il Brasile è la principale destinazione balneare degli argentini, con le sue spiagge meravigliose e soprattutto l’acqua molto più calda della loro, mentre l’acqua sulla costa del Cile è talmente fredda da far venire i crampi alle dita anche nei mesi più caldi dell’anno.

F. è proprio un’esploratrice, quando partirà farà altri due mesi di viaggio nel sud Italia e poi tornerà a casa sua, senza sapere esattamente cosa fará lì una volta rientrata. Dice, si, che cercherà nuovamente un lavoro come insegnante di storia, ma dà l’impressione di non aver ancora trovato la sua vera strada, che quel suo sguardo studioso abbia ancora voglia di conoscere ed esplorare, per cogliere qualcosa di fondamentale per lei che ancora le sfugge. E io e Bruno, dentro di noi, le auguriamo con tutto il cuore di trovarlo. Così come ci auguriamo un giorno di poter conoscere di persona i paesaggi, la gente e le tante ambivalenti sfaccettature del Sud America.
Quando F. parte, ci saluta con un “Mi casa es tu casa” invitandoci ad andare a trovarla presto in Argentina.

Cosa cambierò nella mia vita ispirandomi a F.
F. mi ha lasciato soprattutto il desiderio di imparare attraverso il viaggio, ma questo lo metteremo in pratica quando Bianca sarà un po’ più grande.

E la tisana di Ruta graveolens? Da medico non la consiglio, perchè un sovradosaggio può dare effetti collaterali. Ma questo non ci impedisce di celebrare comunque la festa della Pachamama l’1 agosto, con tutta la forza simbolica interiore che hanno i rituali, e ricordando di ringraziare per ciò che abbiamo e di lasciare andare, senza attaccamento, ciò di cui non abbiamo più bisogno!

 

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